Con questo articolo vorremo fare chiarezza una volta per tutte sul tema sub editori italiani e SIAE: le licenze dirette rendono invalida la riscossione SIAE. MoosBox tutela musica e clienti con trasparenza.: se un brano è registrato nel repertorio tramite un sub-editore italiano, la SIAE ritiene di essere automaticamente titolare del diritto a riscuotere i compensi per la sua diffusione pubblica.
Ma il diritto d’autore non funziona così. Quando un autore o un editore ha già concesso una licenza diretta e non esclusiva, quel diritto resta valido e opponibile anche in Italia.
Nessun sub-editore può “riappropriarsi” di un diritto già esercitato dall’autore o editore principale, nemmeno se quel brano appare nei database SIAE o viene riconosciuto da Shazam o dalla app di proprietà della SIAE per la verifica del proprio repertorio. In questo articolo spieghiamo in modo chiaro chi sono davvero i sub editori SIAE, quali sono i limiti del loro mandato e perché le licenze dirette come quelle adottate da MoosBox rappresentano oggi la forma più sicura, trasparente e legittima di utilizzo della musica nei luoghi pubblici.
Cos’è un sub-editore e cosa può fare davvero
Capire il ruolo del sub-editore è essenziale per comprendere da dove nascono molti equivoci sul diritto d’autore, soprattutto in Italia.
Un sub-editore è un editore “locale” che gestisce in un determinato territorio, ad esempio in Italia, i diritti di un catalogo musicale estero, a seguito di un contratto sottoscritto con l’editore principale. Il suo ruolo è quello di promuovere le opere sul territorio, riscuotere eventuali royalties e curare i rapporti con la società di gestione locale, nel nostro caso la SIAE.
In Italia, la SIAE tende a considerare i propri contratti come esclusivi e, di conseguenza, attribuisce al sub-editore italiano un ruolo esclusivista nel territorio.
Tuttavia, questo mandato vale solo se l’autore gli ha davvero ceduto i diritti. Se l’autore o l’editore originario ha scelto di mantenere la libertà di concedere licenze dirette nel mondo, il sub-editore non può vantare alcuna esclusività. Il suo contratto con SIAE resta valido solo per le opere non già licenziate direttamente.
Quando invece esiste una licenza diretta, la riscossione collettiva diventa una duplicazione senza base giuridica.
💡 Lo sapevi che?
Se l’autore non ha ceduto al sub editore i diritti in esclusiva, la SIAE non può riscuotere.
Conta solo la licenza diretta, già valida e opponibile.
Facciamo un esempio concreto
👉 Un autore statunitense pubblica un brano e concede una licenza diretta per l’uso nei negozi.
👉 Un sub-editore italiano deposita lo stesso brano alla SIAE, dichiarandosi rappresentante locale.
👉 Durante un’ispezione, la SIAE sostiene che quel deposito le attribuisca il diritto a riscuotere i compensi in Italia. Ma quel diritto è già stato esercitato in via diretta dal titolare: il sub-editore (e di conseguenza la SIAE) non può incassare su un utilizzo già autorizzato.
Il principio di non esclusività internazionale
Le collecting statunitensi come modello
Negli Stati Uniti, società come ASCAP, BMI o SESAC sono per legge non esclusive. I loro membri possono rilasciare licenze dirette a terzi in qualsiasi territorio. Se un brano è stato autorizzato con licenza diretta per uso commerciale, nessuna collecting estera (inclusa SIAE) può riscuotere nuovamente per conto dei sub-editori italiani.
L’opponibilità della licenza diretta in Italia
La licenza diretta è un contratto tra il titolare dei diritti e l’utilizzatore, pienamente opponibile a terzi ai sensi dell’art. 107 della Legge 633/41 e dei principi di diritto internazionale privato. Una volta che l’autore ha concesso una licenza diretta, nessun mandato successivo può limitarne gli effetti o generare una doppia riscossione.
Quando nasce il conflitto
Un artista indipendente o americano firma una licenza diretta per la diffusione della propria musica in negozi e locali. Un sub-editore italiano deposita lo stesso brano in SIAE, dichiarandosi rappresentante del catalogo. Durante un’ispezione, la SIAE sostiene che quel deposito, essendo i suoi contratti “in esclusiva” la renda titolare dei diritti di riscossione in Italia.
Il problema è che il deposito SIAE non crea nuovi diritti: rappresenta solo un mandato di rappresentanza, valido finché non esistono licenze dirette. Quando la licenza diretta è preesistente, la riscossione collettiva non può prevalere. L’utilizzo è già coperto da un contratto valido, tracciabile e opponibile.
Come gestiamo i casi di sub editori italiani e SIAE
Quando viene segnalato un brano o un presunto “sub-editore” in Italia, MoosBox gestisce direttamente la verifica e la risposta, tramite la propria Collector di riferimento.
Il cliente non deve occuparsi di nulla: il nostro team legale segue la procedura completa insieme alla Collector, in modo documentato e trasparente.
- Ogni titolare dei brani forniti alla nostra Collector è contrattualmente obbligato a mantenere aggiornate le informazioni sul proprio status presso eventuali società di gestione collettiva o su eventuali accordi esclusivi di edizione che potrebbero interferire con la licenza diretta. Questo significa che ogni autore o produttore con cui la nostra Collector firma una licenza diretta ha un obbligo contrattuale di informarla prima di iscriversi o firmare accordi esclusivi con una collecting (SIAE, LEA o altre). Questo obbligo è parte integrante dei contratti di licenza diretta che regolano la nostra libreria musicale.
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Tutte le opere utilizzate da MoosBox provengono da titolari che hanno dichiarato, per iscritto, di non essere rappresentati da alcuna società di gestione collettiva esclusiva, oppure di essere rappresentati solo da collecting statunitensi non esclusive (come ASCAP, BMI o SESAC).
Tali collecting, per legge, devono consentire ai propri membri di rilasciare licenze dirette valide in tutto il mondo, rendendo quindi non valida qualsiasi riscossione in Italia fondata su accordi di reciprocità o sub-edizione.
In virtù di queste condizioni contrattuali, nessun sub-editore italiano può legittimamente rivendicare diritti di riscossione sulle opere trasmesse da MoosBox.
Se una collecting o un rappresentante locale solleva dubbi, MoosBox — tramite la propria Collector — risponde ufficialmente, fornendo la documentazione che dimostra la validità della licenza diretta e la piena conformità del servizio.
Il cliente è tutelato al 100%: basta segnalarci l’ispezione, e penseremo noi a tutto insieme alla Collector, con risposte formali, tracciate e opponibili sul piano giuridico.
Shazam e altri falsi indizi
Alcune ispezioni si basano su app di riconoscimento audio come Shazam per sostenere la presenza di opere SIAE. Ma le stesse condizioni d’uso del servizio vietano esplicitamente l’utilizzo a fini commerciali o ispettivi. Un brano riconosciuto da Shazam non prova né la titolarità né la rappresentanza del diritto. Solo i contratti e le licenze dirette dimostrano chi detiene i diritti e chi può autorizzare l’uso della musica.
Domande frequenti
Cosa succede se un brano è registrato anche alla SIAE attraverso sub editori italiani?
La registrazione non cambia la natura del diritto. Se esiste una licenza diretta valida, quella licenza prevale.
Chi decide in caso di conflitto tra licenza diretta e sub-editore SIAE?
Le collecting devono verificare i contratti e rispettare le licenze dirette già esistenti. Nessuna ispezione può annullare un accordo legittimo tra titolare e utilizzatore.
Serve pagare comunque SIAE o SCF per sicurezza?
No. Pagare due volte lo stesso diritto significherebbe riconoscere due volte lo stesso utilizzo, senza base legale.
Conclusione
Le licenze dirette garantiscono trasparenza, semplicità e tracciabilità (puoi approfondire il tutto nel nostro articolo dedicato alle licenze dirette). Grazie a un sistema contrattuale internazionale e verificato, MoosBox tutela pienamente i propri clienti, evitando qualunque rischio di doppia riscossione o conflitto con sub-editori italiani.
In un settore dove troppi intermediari complicano ciò che dovrebbe essere semplice, noi scegliamo la via più chiara: musica con licenza diretta, un solo contratto, nessuna confusione.
Scegli la musica giusta, pensa solo al tuo business.
Con la Licenza Diretta Musica MoosBox, al resto pensiamo noi.
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